Newsletter Giugno 2016
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Notizie, Indagini e Ricerche Il 1° luglio 2016 entrerà in vigore la DIRETTIVA 2013/35/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 giugno 2013 “sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici, ...)”
Con questa direttiva si impone l’obbligo della Valutazione dei Rischi derivanti ai lavoratori dall’esposizione ai campi elettrici, magnetici od elettromagnetici compresi tra 0 e 300 GHz. L’obbligo della valutazione di questi rischi riguarda i datori di lavoro di quelle imprese in cui sono presenti attrezzature che generano tali campi di forze o che svolgono attività di manutenzione o di riparazione di queste attrezzature.Approfondisci Sorgenti possibili sono ad esempio:
Il rispetto dei Valori Limite di Esposizione (VLE) deve essere verificato in prima battuta sulla base di informazioni facilmente accessibili; se tali informazioni non permettono di stabilire con certezza il rispetto dei VLE, allora la valutazione dovrà essere effettuata sulla base di misurazioni e calcoli.
La nostra società è in grado di eseguire tutte le verifiche relative e di studiare e proporre misure atte a ridurre al di sotto dei valori limitati dalla legge il valore delle grandezze misurate, qualora esso fosse superato.
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Giugno 2016 |
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Notizie, Indagini e Ricerche Diabete? No, grazie! Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio (glicemia) nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina. L’insulina è l’ormone, prodotto dal pancreas, che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno.I valori normali di glicemia si aggirano tra 70 – 100 mg/dl, mentre i valori di glicemia borderline sono compresi tra 100 - 125 mg/dl.
Il diabete può determinare complicanze acute o croniche. Le complicanze acute sono più frequenti nel diabete tipo 1 (che si presenta fin dalla nascita) e sono in relazione alla carenza pressoché totale di insulina. In questi casi il paziente può andare incontro a coma chetoacidosico, dovuto ad accumulo di prodotti del metabolismo alterato, i chetoni, che causano perdita di coscienza, disidratazione e gravi alterazioni ematiche. Nel diabete tipo 2 (che insorge solitamente dopo i 30-40 anni) le complicanze acute sono piuttosto rare, mentre sono molto frequenti le complicanze croniche che riguardano diversi organi e tessuti, tra cui gli occhi, i reni, il cuore, i vasi sanguigni e i nervi periferici. L’elevata frequenza di complicanze vascolari impone uno stretto monitoraggio degli organi bersaglio. Per questo, è necessario che le persone con diabete si sottopongano a periodiche visite di controllo, anche in assenza di sintomi.
La terapia della malattia diabetica ha come cardine l’attuazione di uno stile di vita adeguato. Per stile di vita si intendono le abitudini alimentari, l’attività fisica e l’astensione dal fumo. Per la dieta, in linea di massima si raccomanda di
Un’attività fisica di tipo aerobico e di grado moderato per almeno 150 minuti a settimana oppure di tipo più intenso per 90 minuti a settimana è raccomandata per migliorare il controllo glicemico e mantenere il peso corporeo. Dovrebbe essere distribuita in almeno tre volte a settimana e con non più di due giorni consecutivi senza attività. I diabetici tipo 1 hanno necessità di regolare in maniera più stretta la terapia insulinica all’apporto dietetico e all’attività fisica, mentre per i diabetici tipo 2, che in genere sono anche sovrappeso o francamente obesi, assume maggior importanza un adeguato stile di vita che comprenda riduzione dell’apporto calorico, soprattutto dai grassi, e aumento dell’attività fisica per migliorare glicemia, dislipidemia e livelli della pressione arteriosa. Come per la popolazione generale si consiglia di non fumare e, a tale scopo, dovrebbe essere prevista una forma di sostegno alla cessazione del fumo come facente parte del trattamento del diabete.
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Notizie, Indagini e Ricerche IPERTENSIONE ARTERIOSA: prevenzione. Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, l'ipertensione arteriosa rappresenta il fattore di rischio più importante per ictus, infarto del miocardio, aneurismi, arteriopatie periferiche, insufficienza renale cronica e retinopatia. La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue contro la parete delle arterie. La misurazione della pressione si registra a livello periferico, usualmente al braccio, e viene indicata da due numeri che indicano la pressione arteriosa sistolica (massima) e quella diastolica (minima), misurate in millimetri di mercurio (es. 120/80 mmHg). Quando i valori di sistolica e/o di diastolica superano i 140 (per la massima) o i 90 (per la minima), si parla di ipertensione. Approfondisci
Controllare regolarmente la pressione arteriosa e mantenerla a livelli raccomandati, attraverso l’adozione di uno stile di vita sano e assumendo specifiche terapie laddove necessario, è fondamentale. Si consiglia pertanto di:
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