Newsletter Settembre 2016

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Settembre 

2016

  

Normative e Leggi

È stato pubblicato il Regolamento (UE) 2016/425 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 sui dispositivi di protezione individuale. Tale regolamento è già entrato in vigore, ma si applicherà – ad eccezione degli articoli da 20 a 36 e dell’articolo 44, che si applicano a decorrere dal 21 ottobre 2016 e dell’articolo 45, paragrafo 1, che si applica a decorrere dal 21 marzo 2018 – dal 21 aprile 2018 (in questa data sarà abrogata la Direttiva 89/686/CEE). I DPI devono soddisfare i requisiti essenziali di salute e di sicurezza, di cui all’allegato II, ad essi applicabili. Tali requisiti essenziali di salute e di sicurezza, come le procedure di valutazione della conformità dei DPI, devono essere identici in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. 

 

Osservazioni preliminari

  • I requisiti essenziali di salute e di sicurezza elencati nel presente regolamento sono inderogabili;

  • Gli obblighi relativi ai requisiti essenziali di salute e di sicurezza si applicano soltanto se per il DPI in questione sussiste il rischio corrispondente;

  • I requisiti essenziali di salute e di sicurezza sono interpretati e applicati in modo da tenere conto dello stato della tecnica e della prassi al momento della progettazione e della fabbricazione, nonché dei fattori tecnici ed economici, che sono conciliati con un elevato livello di protezione della salute e della sicurezza;

  • Il fabbricante effettua una valutazione dei rischi al fine di individuare i rischi che concernono il suo DPI. Deve quindi progettarlo e fabbricarlo tenendo conto di tale valutazione;

  • In sede di progettazione e di fabbricazione del DPI, nonché all’atto della redazione delle istruzioni, il fabbricante considera non solo l’uso previsto del DPI, ma anche gli usi ragionevolmente prevedibili. Se del caso, occorre assicurare la salute e la sicurezza delle persone diverse dall’utilizzatore.

 

Requisiti di carattere generale applicabili a tutti i dispositivi di protezione individuale,

ricordando che i DPI “devono offrire una protezione adeguata nei confronti dei rischi da cui sono destinati a proteggere”

  • Principi di progettazione:

  • ergonomia: “i DPI devono essere progettati e fabbricati in modo tale che, nelle condizioni prevedibili di impiego cui sono destinati, l’utilizzatore possa svolgere normalmente l'attività che lo espone a rischi, disponendo al tempo stesso di una protezione appropriata del miglior livello possibile;

  • livelli e classi di protezione: “il livello di protezione ottimale da prendere in considerazione all'atto della progettazione è quello al di là del quale le limitazioni risultanti dal fatto di portare il DPI ostacolerebbero il suo utilizzo effettivo durante l'esposizione al rischio o il normale svolgimento dell'attività”; “qualora le diverse condizioni prevedibili di impiego portino a distinguere vari livelli di uno stesso rischio, all'atto della progettazione del DPI devono essere prese in considerazione classi di protezione adeguate”.

  • assenza di rischi intrinseci e di altri fattori di disturbo: “i DPI devono essere progettati e fabbricati in modo da non creare rischi o altri fattori di disturbo nelle condizioni prevedibili di impiego;

  • materiali costitutivi appropriati: i materiali di cui sono fatti i DPI, compresi i loro eventuali prodotti di decomposizione, non devono avere effetti negativi sulla salute o sulla sicurezza degli utilizzatori;

  • stato della superficie soddisfacente di ogni parte di un DPI a contatto con l’utilizzatore: ogni parte di un DPI a contatto, o suscettibile di entrare in contatto con l’utilizzatore durante l‘impiego non deve avere asperità, spigoli vivi, punte acuminate e simili suscettibili di provocare una irritazione eccessiva o delle ferite;

  • impedimento massimo ammissibile per l’utilizzatore: gli impedimenti causati dai DPI alle azioni da svolgere, alle posizioni da assumere e alle percezioni sensoriali devono essere ridotti al minimo. Inoltre, l’utilizzo dei DPI non deve comportare azioni che potrebbero mettere in pericolo l’utilizzatore”.

  

Requisiti di comfort ed efficacia 

  • Adeguamento dei DPI alla morfologia dell’utilizzatore: “i DPI devono essere progettati e fabbricati in modo tale da poter essere correttamente posizionati il più comodamente possibile sull’utilizzatore e da rimanervi durante il periodo di impiego prevedibile, tenendo conto dei fattori ambientali, dei gesti da compiere e delle posizioni da assumere. A tal fine deve essere possibile adattare i DPI alla morfologia dell’utilizzatore mediante ogni mezzo opportuno, come adeguati sistemi di regolazione e fissaggio o una gamma sufficiente di misure e numeri.

  • Leggerezza e solidità: “i DPI devono essere il più possibile leggeri senza pregiudicarne la solidità e l’efficacia. I DPI devono soddisfare i requisiti supplementari specifici per assicurare una protezione efficace dai rischi che sono destinati a prevenire e devono essere in grado di resistere ai fattori ambientali nelle condizioni prevedibili di impiego”.

  • Compatibilità tra tipi diversi di DPI destinati ad essere utilizzati simultaneamente: “se uno stesso fabbricante immette sul mercato diversi modelli di DPI di tipi diversi per assicurare simultaneamente la protezione di parti contigue del corpo, tali modelli devono essere compatibili”.

  • Indumenti protettivi contenenti dispositivi di protezione amovibili: “gli indumenti protettivi contenenti dispositivi di protezione amovibili costituiscono un DPI e devono essere valutati in quanto combinazione durante le procedure di valutazione della conformità”.

 

Istruzioni e informazioni obbligatorie fornite dal fabbricante

  • Il nome e l’indirizzo del fabbricante.

  • Le istruzioni di magazzinaggio, di impiego, di pulizia, di manutenzione, di revisione e di disinfezione. I prodotti per la pulizia, la manutenzione o la disinfezione consigliati dai fabbricanti non devono avere nell'ambito delle loro modalità di impiego alcun effetto nocivo per i DPI o per l’utilizzatore.

  • Le prestazioni registrate durante le pertinenti prove tecniche effettuate per verificare i livelli o le classi di protezione dei DPI.

  • Se del caso, gli accessori che possono essere utilizzati con i DPI e le caratteristiche dei pezzi di ricambio appropriati.

  • Se del caso, le classi di protezione adeguate a diversi livelli di rischio e i corrispondenti limiti di utilizzo.

  • Laddove applicabile, il mese e l’anno o il termine di scadenza dei DPI o di alcuni dei loro componenti.

  • Se del caso, il tipo di imballaggio appropriato per il trasporto.

  • Il significato delle eventuali marcature.

  • Il rischio da cui il DPI è destinato a proteggere.

  • Il riferimento al presente regolamento e, se del caso, i riferimenti ad altre normative di armonizzazione dell’Unione.

  • Il nome, l’indirizzo e il numero di identificazione dell’organismo notificato o degli organismi notificati coinvolti nella valutazione della conformità dei DPI.

  • I riferimenti alla o alle pertinenti norme armonizzate utilizzate, compresa la data della o delle norme, o i riferimenti ad altre specifiche tecniche utilizzate.

  • L’indirizzo internet dove è possibile accedere alla dichiarazione di conformità UE.

 

Le ultime quattro informazioni “non devono essere contenute nelle istruzioni fornite dal fabbricante, se la dichiarazione di conformità UE accompagna il dispositivo di protezione individuale”.

 

Requisiti supplementari comuni a diversi tipi di DPI

  • Se i DPI sono dotati di sistemi di regolazione, “devono essere progettati e fabbricati in modo tale da non potersi allentare accidentalmente dopo la regolazione nelle condizioni prevedibili di impiego”.

  • Se i DPI avvolgono le parti del corpo da proteggere, devono essere progettati e fabbricati “in modo che la sudorazione derivante dal fatto di portarli sia ridotta al minimo. In alternativa, devono essere muniti di mezzi di assorbimento del sudore”.

  • Se DPI sono destinati a proteggere il viso, gli occhi e l’apparato respiratorio:

  • “le limitazioni del viso, degli occhi, del campo visivo o dell’apparato respiratorio dell’utilizzatore da parte dei DPI devono essere ridotte al minimo”;

  • “gli schermi per questi tipi di DPI devono avere un grado di neutralità ottica compatibile con il grado di precisione e con la durata delle attività dell’utilizzatore”;

  • “se necessario, tali DPI devono essere trattati o dotati di dispositivi che consentano di evitare che si appannino”;

  • “i modelli di DPI destinati ad utilizzatori con correzione oculare devono essere compatibili con l’uso di occhiali o di lenti a contatto”.

  • Se i DPI sono soggetti a invecchiamento:

  • “il mese e l’anno di fabbricazione e/o, se possibile, il mese e l’anno di scadenza devono essere marchiati in modo indelebile e inequivocabile su ciascun esemplare di DPI immesso sul mercato e sui relativi imballaggi”;

  • “se il fabbricante non può impegnarsi per quanto riguarda la vita utile del DPI, deve indicare nelle istruzioni tutte le informazioni necessarie a consentire all’acquirente o all’utilizzatore di determinare il mese e l’anno di scadenza ragionevole in relazione al livello di qualità del modello e alle condizioni effettive di magazzinaggio, di impiego, di pulizia, di revisione e di manutenzione”;

  • qualora poi si constatasse che i DPI possono subire “un’alterazione rapida e sensibile delle prestazioni a causa dell’invecchiamento provocato dall’applicazione periodica di un processo di pulitura raccomandato dal fabbricante, quest’ultimo deve apporre, se possibile, su ciascun esemplare di DPI immesso sul mercato, l’indicazione del numero massimo di operazioni di pulitura al di là del quale è opportuno revisionare o sostituire il DPI. Qualora tale indicazione non sia apposta, il fabbricante deve fornire tale informazione nelle istruzioni”.

  • Se i DPI sono suscettibili di restare impigliati durante l’impiego in un oggetto in movimento e pongano in tal modo in pericolo l’utilizzatore, devono essere progettati e fabbricati “in modo tale da provocare la rottura o la lacerazione di uno degli elementi costitutivi eliminando in tal modo il pericolo”.

  • Se i DPI sono destinati ad essere utilizzati in atmosfere potenzialmente esplosive, devono essere progettati e fabbricati “in modo tale da non poter dare origine ad archi o scintille di energia di origine elettrica, elettrostatica o risultanti da un urto che possano infiammare una miscela esplosiva”.

  • Se i DPI sono destinati ad interventi rapidi o ad essere indossati o rimossi rapidamente, “devono essere progettati e fabbricati in modo tale da ridurre al minimo il tempo necessario ad indossarli e a rimuoverli”.

  • Se i DPI comprendono sistemi di fissaggio per mantenerli nella posizione corretta sull’utilizzatore o per rimuoverli, “il funzionamento di tali sistemi deve essere rapido e agevole”.

 

Tali requisiti supplementari comuni riguardano anche altre tipologie di dispositivi di protezione individuale:

  • DPI per interventi in situazioni estremamente pericolose;

  • DPI muniti di componenti regolabili o amovibili da parte dell’utilizzatore;

  • DPI da collegare a dispositivi esterni complementari;

  • DPI con un sistema di circolazione di fluido;

  • DPI con una o più marcature o indicazioni di identificazione riguardanti direttamente o indirettamente la salute e la sicurezza;

  • DPI in grado di segnalare visivamente la presenza dell’utilizzatore;

  • DPI multi rischio.

 

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Settembre  

201

 

Notizie, Indagini e Ricerche

Secondo L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) entro il 2020 la depressione diventerà la causa principale d’inabilità al lavoro.

Nei luoghi di lavoro è sempre più importante fare un’attenta prevenzione dello stress, dei disturbi psicologici e promuovere una migliore salute mentale.

Il D.Lgs. 81/2008 – art. 28 afferma infatti che la valutazione dei rischi lavorativi “deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, (…), tra cui quelli collegabili allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuto dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 151 del 26/03/01, nonché quelli connessi a differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi”.

  

Vediamo in dettaglio cos’è lo stress, in particolare quello lavoro correlato, quali sono i principali fattori che lo determinano e in che modo si può fare prevenzione.

 

  

Cos’è lo stress? 

Lo stress è una condizione fisica o psicologica che insorge in una persona quando si trova ad affrontare situazioni che richiedono risorse interne o esterne superiori rispetto a quelle che ritiene di avere.

Nel linguaggio comune assume il senso di tensione, ansia, preoccupazione, senso di malessere diffuso associato a conseguenze negative per l’organismo e per lo stato emotivo e mentale dell’individuo. Lo stress può essere benefico e stimolante (stress positivo) o nocivo (stress negativo).

 

  

 

Fisiologia dello stress

Per un avvenimento che procura emozione, cambiamento, o necessità di prendere una decisione il nostro corpo subisce una serie di adattamenti.

  • Prima fase: mobilitazione dell’energia (il corpo scarica adrenalina, il cuore batte più velocemente, si inizia a respirare più rapidamente, si genera una azione difensiva)

  • Seconda fase: consumo dell’energia accumulata (il corpo scarica dalle proprie risorse zuccheri e grassi accumulati; in questa fase ci si sente oppressi e stanchi)

  • Terza fase: esaurimento dell’energia accumulata (il bisogno di energia del nostro corpo diverrà maggiore della sua abilità a produrlo; si diventerà stressati cronici)

 

  

 

Come si manifesta lo stress? 

  • Manifestazioni fisiologiche (problemi di salute)

  • Manifestazioni psicologiche (ansia, irritazione, ostilità)

  • Manifestazioni comportamentali (assenteismo, riduzione performance)

Secondo le statistiche europee, lo stress è il secondo problema di salute legato all’attività lavorativa più frequentemente riferito; interessa quasi un lavoratore europeo su quattro.

Il 50% - 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuta allo stress.

 

 

 

Cos’è lo stress lavoro correlato?

Lo stress lavoro correlato è una condizione accompagnata da sofferenze o da disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che scaturisce dalla sensazione del lavoratore di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative, da problemi di organizzazione del lavoro, da rapporti interpersonali e conflittuali nei lavoratori.

Lo stress non è una malattia, ma una situazione prolungata di tensione che può ridurre l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute.

Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro possono essere considerate come stress lavoro correlato (talvolta infatti la condizione di stress non dipende soltanto dai suddetti fattori, ma da situazioni personali o famigliari del lavoratore).

L’individuo è in grado di sostenere un’esposizione di breve durata alla tensione e può reagire in maniera differente a situazioni simili ed in vari momenti della vita.

Lo stress lavoro correlato può essere causato da fattori diversi: 

  • contenuto del lavoro (natura e contenuto del compito, complessità, competenze);

  • condizioni lavorative ed ambientali (turni lavorativi, rumore, sostanze pericolose);

  • organizzazione del lavoro (orari, autonomia, partecipazione, pressioni emotive, possibilità di carriera, ruolo, cultura organizzativa);

  • comunicazione, sia ai lavoratori che tra i lavoratori.

  

 

Come prevenire? 

  • Acquisire consapevolezza di cosa realmente induce stress. Cercare di identificare le fonti di stress, anche elencandole materialmente su un foglio (Quale aspetto della vita lavorativa crea maggior sofferenza o tensione? Quale preoccupa di più?) ed intervenire con urgenza su questi aspetti.

  • Modificare la valutazione cognitiva dell’ambiente. Prima di tutto riconoscere ciò che è possibile modificare nell’ambiente di lavoro. Chiedersi come si sta vivendo la situazione, se esistano modi alternativi per affrontarla. Se si ritiene che la propria realtà lavorativa sia immodificabile, cercare di dare minore importanza agli eventi che accadono quotidianamente. Se si viene maltrattati dal proprio capo, evitare di prenderla sul personale e soprattutto evitare di cadere nel circolo vizioso delle ripicche e dei dispetti (magari sotto la forma di “dimenticanze” o di ritardi nella consegna del lavoro). Cercare di mantenere comunque un atteggiamento professionale e distaccato.

  • Pianificare le attività e utilizzare il time management (gestione efficace del tempo). Spesso ciò che stressa è semplicemente la quantità di lavoro. Imparare a delegare tutto ciò che è possibile ed a gestire il lavoro in base all’importanza ed all’urgenza (si faranno prima le cose urgenti ed importanti, poi quelle urgenti - non importanti, quelle importanti - non urgenti e infine quelle né importanti né urgenti).

  • Prendersi delle pause. Fare delle pause nel corso della giornata, per fare dei respiri profondi e rilassare la mente, così da tornare al lavoro con rinnovata energia e lucidità.

  • Prendersi cura del proprio corpo. Dedicarsi ad una attività fisica regolare, curare la propria alimentazione e prevedere degli adeguati periodi di riposo, sia esso lavorativo che di ogni altro genere. In particolare, l’esercizio fisico costante libera endorfine endogene, una sorta di droga naturale che aiuta a sentirsi meglio e a prevenire i danni cardiovascolari e quelli muscolo-scheletrici dovuti allo stress.

  • Pensare positivo. Prendere nota del lavoro fatto bene e ricompensarsi in qualche modo. Porsi degli obiettivi a breve termine e sentirsi soddisfatti quando vengono raggiunti. Cercare di non considerare le critiche come un attacco personale ma considerarle come un’opportunità per crescere nel proprio lavoro.

  • Rivedere la scala dei valori. Dare il giusto peso a ciò che esiste al di fuori del lavoro (la famiglia, gli amici, altri interessi), per compensare positivamente lo stress da lavoro.

  • Imparare a coltivare lo humour. Ridere di se stessi.

  • Impegnarsi in attività esterne di gruppo. Gruppi di sport, di volontariato, associazioni culturali, possono fornirci gratificazioni che ci mancano in ambito lavorativo.

  • Ricorrere all’aiuto di un professionista esterno. Il counselling e la psicoterapia sono gli strumenti più utili per la risoluzione delle tensioni interne che danno origine allo stress.

  

 

Eventi stressanti e loro intensità: test di Holmes-Rahe  

Il test è una scala che va da 0 (stress nullo) a 100 (il valore massimo dello stress possibile). Sono considerati un insieme di eventi che possono capitare a chiunque nella società di oggi, anche se si dovrebbero fare i dovuti distinguo in considerazione delle differenti reazioni che si presentano da individuo ad individuo.

 

EVENTO STRESSANTE

Intensità dello stress

EVENTO STRESSANTE

Intensità dello stress

Morte del coniuge

100

Divorzio

70

Separazione

65

Prigionia

65

Morte di un parente stretto

65

Menopausa

60

Malattia personale

55

Matrimonio

55

Perdita del lavoro

50

Ricongiunzione coniugale

45

Pensionamento

45

Malattia di un familiare

43

Lavoro intenso

42

Gravidanza

40

Difficoltà sessuali

35

Arrivo di un nuovo membro nella famiglia

35

Cambio della mansione lavorativa

35

Mutamento della situazione economica

35

Morte di un amico

35

Contrasti insoliti con il partner

32

Stipula di un ipoteca

31

Rifiuto di un prestito

30

Trasloco di un figlio da casa

29

Problemi con la legge

29

Conquista personale

(lavorativa, economica, sociale)

26

Inizio o cessazione del lavoro del partner o coniuge

26

Inizio o fine della scuola

26

Cambiamento delle condizioni sociali

25

Cambiamento delle abitudini personali

(dieta, sport, cattive abitudini)

23

Problemi con un superiore sul lavoro

22

Cambiamento degli orari lavorativi

20

Cambiamento di residenza

20

Cambiamento di scuola

20

Cambiamento degli hobby

18

Periodo pre-mestruale

15

Cambiamento di fede religiosa

15

Richiesta di un prestito esiguo

15

Cambio del ritmo sonno-veglia

15

Variazione delle abitudini alimentari

13

Vacanza

11

Grandi feste (Natale, Pasqua)

10

Piccole infrazioni alla legge

10

 

 

 

 

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