Newsletter Ottobre 2016
Newsletter Dr.Mancini & Co. Servizi Medici Srl
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Consigli di Prevenzione e Protezione Per alcune categorie di professionisti (insegnanti, guide turistiche, conferenzieri, centralinisti, cantanti, commercianti) la voce è uno strumento di lavoro indispensabile. L’uso improprio ed ininterrotto della voce può provocare disfonia e danni alle corde vocali.
Le corde vocali (o “pliche vocali”) sono due lembi tendinei che con il passaggio dell’aria vibrano producendo suono. In fase di respirazione rimangono aperte e non si produce nessun suono, mentre nel parlare, con decisione volontaria del soggetto, si muovono e restringono ritmicamente la via respiratoria, modificando il flusso d’aria e producendo un suono.
LESIONI Le corde vocali, generalmente il rivestimento mucoso, possono essere sede di alterazioni dovute a:
Le lesioni più frequenti sono:
MICROLARINGOSCOPIA Le lesioni benigne della laringe (noduli, polipi, edema di Reinke, lesioni occulte) possono essere trattate chirurgicamente. La microlaringoscopia è un trattamento fono-chirurgico praticato in anestesia generale con l’utilizzo del microscopio operatorio. È anche il modo comunemente utilizzato per fare biopsie su lesioni sospette maligne.
LA DISFONIA I disturbi della voce (disfonia) possono manifestarsi per una serie di molteplici cause, dall’uso improprio delle corde vocali, alle allergie, fino al cancro della laringe. I vari disturbi che determinano un’incapacità fonatoria totale o parziale presentano quindi un’ampia variabilità: dalla semplice raucedine (voce rauca o secca) sino all'afonia (completa assenza della voce).
COME PREVENIRE?
PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELL’AMBIENTE DI LAVORO Temperatura, umidità e qualità dell’aria sono i tre fattori principali che determinano le condizioni climatiche degli ambienti interni. Questo insieme di fattori è chiamato “microclima” ed è importantissimo per il benessere dell’organismo. D’inverno, con il riscaldamento acceso, la temperatura in casa deve essere, di circa 200 C, mentre d’estate dovrebbe oscillare tra i 230 e i 250 C. Il tasso di umidità non deve essere inferiore al 40% in inverno e al 55-60% in estate. Livelli di umidità troppo bassi o, al contrario, troppo alti potrebbero causare problemi di salute. Ecco perché, al fine di tenere sotto controllo il tasso di umidità dell’aria, sarebbe opportuno tenere nell’ambiente un igrometro, strumento che consente di rilevare con precisione questo dato.
Oltre a questo negli ambienti di lavoro sono importanti:
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Notizie, Indagini e Ricerche La letteratura scientifica internazionale ha evidenziato come il settore dell’Istruzione sia particolarmente interessato dal fenomeno del rischio da stress lavoro-correlato e dai fattori di rischio psicosociale. Il fattore di rischio più frequente è relativo alla gestione degli studenti difficili, seguito dalla pressione temporale e dalla precarietà del lavoro, così come si evince anche dai risultati preliminari dell’indagine europea ESENER 2 sui rischi nuovi ed emergenti.
Di seguito sono elencati alcuni fattori di rischio organizzativo potenzialmente presenti in questo settore e, per ognuno di essi, alcune misure utili alla prevenzione e/o riduzione del rischio da stress lavoro-correlato.
RAPPORTO PROBLEMATICO CON ALUNNI E/O GENITORI
MANCATA CONDIVISIONE DEL PATTO EDUCATIVO TRA FAMIGLIA ED ISTITUZIONE SCOLASTICA
CONFRONTO CON UNA REALTÀ SEMPRE PIÙ MULTIETNICA E MULTICULTURALE E CRESCITA DI DEL NUMERO DI STUDENTI EXTRACOMUNITARI
PRESENZA DI CLASSI NUMEROSE E/O CON ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO, CON DISTURBI DELL’ATTENZIONE IN ASSENZA DI INSEGNANTI DI SOSTEGNO ED AUMENTO DELLA PRESENZA DI ALUNNI DISABILI
DISOMOGENEITÀ ALL’INTERNO DEI CONSIGLI DI CLASSE IN MERITO AI CRITERI DI VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO E/O AI MESSAGGI EDUCATIVI DA TRASMETTERE AGLI ALUNNI
FREQUENTI MODIFICHE ORGANIZZATIVE CONSEGUENTI ALLE RIFORME SCOLASTICHE (AUTONOMIA SCOLASTICA, LAVORO D’ÉQUIPE, INNALZAMENTO DELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO, INGRESSO ANTICIPATO NEL MONDO DELLA SCUOLA)
COSTANTE NECESSITÀ DI AGGIORNAMENTO E/O DIFFICOLTÀ DI ACCESSO ALL’AGGIORNAMENTO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE TECNOLOGIE INFORMATICHE E DI COMUNICAZIONE ELETTRONICA
CRITICITÀ LEGATE ALL’ORGANIZZAZIONE DEGLI ORARI DELLE LEZIONI
REGOLAMENTI D’ISTITUTO TALVOLTA POCO CHIARI
SCARSA DIFFUSIONE DELLE CIRCOLARI, INADEGUATI FLUSSI DI COMUNICAZIONE INTERNA
SCARSE POSSIBILITÀ DI COMUNICAZIONE E SCARSO SUPPORTO DA PARTE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO RISPETTO A SITUAZIONI DIDATTICAMENTE ED EDUCATIVAMENTE DIFFICILI ED IN MERITO AI RAPPORTI CON GLI ALUNNI E LE RISPETTIVE FAMIGLIE
SCARSO SUPPORTO DA PARTE DEI COLLEGHI ED ISOLAMENTO
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Normative e Leggi Il 25 maggio 2016 è entrato in vigore il nuovo Regolamento EU 679/2016 “Protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati” che abroga la direttiva 95/46/CE (“Regolamento generale sulla protezione dei dati”) sulla protezione dati personali. Il Regolamento diventerà obbligatorio dal 25 maggio 2018 ma, nel frattempo, può essere adottato e può essere utilizzato in parallelo all’attuale Codice Protezione Dati Personali (D.Lgs. 196/2003).Le imprese avranno, quindi, due anni di tempo per adottare i cambiamenti necessari al fine di adeguare il loro sistema di gestione dei dati personali, così da evitare sanzioni.
Il Regolamento obbliga ad una maggiore attenzione e ad una maggiore trasparenza verso gli interessati: ciascuna organizzazione deve avviare le necessarie modifiche ai processi e ai sistemi interni, analizzando attentamente lo stato attuale, gestendo le modifiche da apportare con la dovuta attenzione ai costi interni e dosando quindi opportunamente e correttamente gli sforzi.
I Codici di Condotta hanno caratteristiche simili a quelle dei Codici Deontologici che oggi fanno parte del D.Lgs. 196/2003: analogamente a quanto accaduto per questi ultimi, è probabile che l’Autorità Garante faccia propri i Codici di Condotta conformi e li renda disponibili (“registra e pubblica” sostiene il punto 6 dell’Articolo 40) favorendo i processi di monitoraggio e certificazione.
La certificazione deve essere rilasciata da organismi accreditati e in possesso di un adeguato livello di competenze (Articolo 43) sulla base di un meccanismo di certificazione approvato. Ciascuna organizzazione in possesso delle caratteristiche previste all’Articolo 40 può sviluppare un Codice di Condotta e presentarlo all’Autorità Garante per la Protezione Dati Personali per chiedere un parere di conformità. In alternativa, l’organizzazione ha l’opportunità di adottare un Codice di Condotta già esistente e ritenuto conforme dall’Autorità Garante, integrandolo con proprie Linee Guida Operative che hanno lo scopo di calare il Codice di Condotta nella specifica realtà dell’organizzazione. Le Linee Guida operative devono, quindi, illustrare in dettaglio le attività dell’organizzazione idonee a favorire la gestione del trattamento dei dati personali in modo standardizzato e attraverso indicazioni puntuali.
COME ADEGUARSI AL NUOVO REGOLAMENTO Nonostante il nuovo Regolamento diventerà obbligatorio il 25 maggio 2018, è importante e utile per le organizzazioni avviare il percorso di conformità. Le attività che la singola impresa dovrà svolgere per l’adeguamento legislativo dipenderanno da molti fattori, come la specificità del settore in cui opera l’organizzazione, la tipologia di clientela servita e quella dei dati trattati, le modalità di trattamento, l’obbligatorietà di dotarsi della professionalità di un Data Protection Officer (DPO=Responsabile della Protezione Dati Personali) nei casi previsti dal Regolamento. Il lavoro da fare dovrà essere valutato caso per caso e potrà anche, in alcuni casi, tradursi in un impegno significativo di tempo e risorse per l’organizzazione. Qualora essa volesse intraprendere questo percorso, fornirebbe un messaggio di trasparenza e di impegno nei confronti della propria clientela e dei propri stakeholders (in senso più ampio) e potrebbe ricavarne un vantaggio competitivo in un mercato che è sempre più internazionalizzato.
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