Newsletter Novembre 2016

 

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Novembre

2016

  

Consigli di Prevenzione e Protezione

All’interno dell’ambiente di lavoro saper comunicare in maniera efficace è fondamentale al fine di saper gestire, o meglio evitare, l’insorgere di conflitti, tensioni e problemi relazionali con i propri superiori, colleghi e collaboratori.

Numerosi sono i messaggi che ogni giorno inviamo durante il lavoro, per formulare richieste, esprimere opinioni e direttive, valutare prestazioni, far valere risultati. Il contenuto del messaggio non è dato solo dalle parole: la postura, la tonalità della voce, la distanza tra gli interlocutori, rappresentano il contorno comunicativo all’interno del quale il messaggio è immerso e ci permettono di capire qualcosa di più sul nostro interlocutore, poiché sono aspetti comunicativi che hanno una notevole efficacia. Il significato di un atto comunicativo è dato proprio dall’insieme di tutte queste informazioni.

 

 

STRATEGIE DA ADOTTARE PER OTTENERE UNA COMUNICAZIONE EFFICACE 

 

Presentare sinteticamente il messaggio e chiarire l’obiettivo

(per essere compresi e seguiti con facilità):

  • utilizzare un linguaggio semplice e chiaro;

  • non dare nulla per scontato;

  • evitare giri di parole e/o sottintesi per comunicare notizie;

  • non dilungarsi ma essere concisi, per evitare che l’interlocutore perda il filo del discorso;

  • verificare le reazioni verbali e non-verbali degli ascoltatori per valutare il loro livello di comprensione del messaggio.

 

Verificare che l’interlocutore condivida il messaggio

(per non dare l’impressione di volere imporre il tema del colloquio):

  • che cosa ne pensa?

  • c’è altro che vuole aggiungere?

 

Ascoltare:

 lasciare esprimere il pensiero all’interlocutore fino in fondo;

  • non giungere a conclusioni troppo affrettate, magari interrompendo l’interlocutore;

  • dopo aver formulato una domanda, attendere la risposta dell’interlocutore senza anticiparla.

 

Cosa fare al termine di una discussione, se non si trova una soluzione soddisfacente per entrambi:

  • dimostrare all’interlocutore di rispettare le sue idee anche se non le si può accogliere;

  • spiegare che cosa si è deciso e il motivo della scelta (per far comprendere all’interlocutore che la propria decisione è basata su considerazioni importanti e non su preferenze personali).

 

Gestire le divergenze:

  • non essere precipitosi nel rifiutare, ignorare o criticare ciò che si è ascoltato;

  • prima di prendere una decisione o di agire, domandarsi se non sia necessario reperire maggiori informazioni.

 

 

CONSIGLI PRATICI PER AVERE UN COLLOQUIO EFFICACE

  • Rallentare il ritmo del discorso.

  • Usare le pause (ci permette di trovare il tempo di ascoltare le parole dell’altro e al tempo stesso le nostre).

  • Ricordarsi che non è indispensabile rispondere subito, ma in maniera esaustiva e coerente.

  • Conoscere il proprio stile comunicativo e migliorarne i punti deboli e, in secondo luogo, usare il linguaggio come strumento di chiarezza e di coinvolgimento emotivo (infatti gran parte delle nostre timidezze e delle nostre relazioni conflittuali nascono da una scarsa confidenza con le nostre potenzialità espressive).

     

Naturalmente tutti questi consigli pratici sono solo elementi di supporto per qualsiasi tipo di colloquio. I contenuti e le modalità espressive andranno attentamente preparati in relazione al contesto e ai destinatari.

 

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Notizie, Indagini e Ricerche

La vaccinazione è l’unico strumento efficace e sicuro per prevenire l’influenza stagionale, poiché riduce fortemente il rischio di contrarre la malattia.
La vaccinazione è ben tollerata ed è raccomandata a tutti i lavoratori e i soggetti con malattie croniche (cardiopatici, broncopneumatici, diabetici, soggetti immunocompromessi), che sono maggiormente a rischio di sviluppare complicanze, al fine di tutelare la propria salute e quella di coloro che li circondano, sia a casa sia sul luogo di lavoro.

 

COS’È L’INFLUENZA

L’influenza è una malattia grave e non va sottovalutata.

Si tratta di una malattia virale, contagiosa e altamente debilitante, caratterizzata da un brusco rialzo della temperatura che può raggiungere i 40°C, accompagnata da cefalea, spossatezza, dolori muscolari e articolari a cui fanno seguito i sintomi tipici delle infezioni delle vie respiratorie quali riniti, tosse, mal di gola.

Pertanto, a differenza delle comuni sindromi da raffreddamento, essa costringe a stare a letto con febbre superiore ai 38,5°C per almeno tre giorni.

Si manifesta principalmente durante il periodo invernale (dicembre-marzo).

 

COME AVVIENE IL CONTAGIO

L’influenza è una malattia con altissimo tasso di contagiosità: la sua trasmissione avviene con grande facilità e rapidità attraverso le gocce microscopiche di saliva espulse con gli starnuti e con i colpi di tosse. Si diffonde quindi molto facilmente soprattutto in ambienti chiusi ed affollati (in famiglia, nei luoghi di lavoro, nei circoli, nelle metropolitane o in autobus). Anche i lavoratori esposti a condizioni climatiche predisponenti (freddo ed umidità) sono a maggior rischio di contrarre l’infezione.

 

LA VACCINAZIONE

La vaccinazione antinfluenzale deve essere praticata nel periodo pre-epidemico (ottobre-novembre) e va ripetuta ogni anno.

Il vaccino si presenta in siringa pre-riempita e si somministra per via intramuscolare nel muscolo deltoide (braccio).

La protezione indotta dal vaccino comincia due settimane dopo la somministrazione. Possono talvolta verificarsi reazioni locali e/o sistemiche di lieve entità, come dolore e febbricola, che tendono a scomparire senza trattamento dopo 1-2 giorni.

 

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Consigli di Prevenzione e Protezione

È in arrivo il freddo. Le basse temperature possono provocare l’insorgenza di specifiche patologie, sia generali che localizzate. Si possono evitare i danni dovuti a tali patologie seguendo semplici norme di prevenzione.

 

PATOLOGIE LOCALIZZATE

I geloni sono lesioni violacee dell’estremità delle dita che sopravvengono col freddo e, soprattutto, col freddo umido.

Come si può intervenire?

  • In caso di geloni semplici, alternare bagni caldi e freddi, massaggiare o frizionare con alcool e applicare una crema a base di vitamina A.

  • In caso di geloni ulcerati, effettuare una terapia antisettica locale e medicare le ulcere.

 

L’ ipersensibilità al freddo si può manifestare attraverso

  • il fenomeno di Raynaud (uno o più dita delle mani e dei piedi, esposti al freddo, diventano bianche e dolenti e recuperano con l’allontanamento dal freddo),

  • l’acrocianosi (la mano esposta al freddo diventa blu),

  • l’eritromelalgia (la mano diventa rossa e dolente),

  • formicolii ed intorpidimenti alle mani.

 

PATOLOGIE GENERALI

L’assideramento è causato dall’esposizione del corpo umano a temperature eccessivamente basse per lungo tempo, con depressione delle funzioni vitali.Il malato presenta senso di torpore, sonnolenza, rilassamento generalizzato, temperatura corporea molto bassa, talvolta sonno profondo e stato di coma.

 

Come si può intervenire?

  • Trasportare il paziente in luogo asciutto e a temperatura normale, non troppo calda.

  • Sostituire i suoi abiti con indumenti di lana asciutti.

  • Praticare dei massaggi su tutto il corpo.

  • Trasportare in ospedale.

  • Non esporre il paziente direttamente a sorgenti di calore.

  • Non somministrare alcolici se il paziente è incosciente.

 

Il congelamento si verifica quando la pelle è sottoposta per lungo tempo a temperatura eccessivamente bassa. A seconda della gravità si classifica in 1° grado (cute pallida, bluastra e fredda), 2°grado (cute bluastra con bolle piene di liquido) e 3° grado (cute nerastra che si sfalda).

 

Come si può intervenire?

  • Liberare la parte congelata dagli indumenti.

  • Applicare compresse con acqua tiepida o calda.

  • Far indossare indumenti di lana asciutti.

  • Portare il paziente in ospedale se trattasi di congelamento di 3° grado.

  

 

NORME GENERALI PER LA PREVENZIONE 

  • Indossare un idoneo vestiario e, quando si lavora in ambienti freddi, ricordarsi che è obbligatorio utilizzare i dispositivi di protezione individuale (guanti, cappello, copri-orecchie, scarpe).

  • Per la pelle del viso esposta al freddo, usare creme idratanti e/o protettive.

  • Tenere un’adeguata alimentazione evitando l’abuso di alcool.

  • Ricordare che alcune malattie dei reni, del cuore o delle ghiandole e alcune cure particolari possono comportare un aggravamento dei danni da freddo.

 

 

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